Ho sentito dire che i bambini imparano le lingue meglio degli adulti. È vero?

Non esattamente. Imparare una lingua è complesso e impararne una con successo non è determinato principalmente da un fattore. Ci sono più fattori che influenzano quanto bene e quanto velocemente qualcuno è in grado di imparare un'altra lingua.

In primo luogo, uno studente di lingue altamente motivato è più propenso a prestare maggiore attenzione durante le lezioni, completare i compiti con cura, dedicarsi a una pratica extra e generalmente fare uno sforzo maggiore per usare la lingua studiata. Tutto questo sforzo supporta il suo apprendimento.

In secondo luogo, l'atteggiamento dello studente nei confronti della lingua è un altro fattore che ne influenza l’acquisizione: se lo studente ha un atteggiamento negativo nei confronti dell'apprendimento in generale o della lingua stessa (ad esempio, non gli piace come “suona” oppure non ama le persone che la parlano) è meno probabile che faccia lo sforzo necessario per imparare bene quella lingua.

Terzo, la personalità dello studente influenza anche il suo apprendimento: gli estroversi hanno maggiori probabilità di praticare la lingua che stanno imparando, anche se commettono errori. Questo perchè un introverso, un perfezionista o qualcuno con una bassa autostima di sè potrebbe usare poco una lingua, semplicemente perché è troppo timido per parlare con gli altri o troppo preoccupato di fare errori di fronte agli altri (Ellis, 1986).

Infine, l'età sembra influenzare alcuni aspetti dell'apprendimento delle lingue, anche se non totalmente. Ad esempio, negli studi sull'apprendimento in classe, gli adulti sembrano essere migliori dei bambini e degli adolescenti in termini di sintassi (ossia organizzare parole e frasi per creare frasi ben formate) e morfologia (cioè formare parole da parti diverse del discorso, comprendere parti di parole e comprendere la relazione tra le parole) (Snow e Hoefnagel-Hohle, 1978) ed anche progredire a un ritmo più veloce.

D'altra parte, gli studi hanno scoperto che gli adolescenti imparano la grammatica e il vocabolario più velocemente degli adulti e dei bambini (Ellis, 1986). Anche se i giovani studenti non imparano velocemente come i più grandi, hanno maggiori probabilità di ottenere un livello generale di successo più elevato, perché spesso hanno un'esposizione più lunga ad una lingua. Per quanto riguarda la pronuncia, si ritiene che ci siano periodi critici in cui una lingua deve essere appresa per evitare di avere un accento, cioè prima dell'adolescenza e dell'età adulta (Oyama, 1976).

L'attitudine all'apprendimento della lingua è un altro fattore che influenza il modo in cui viene appresa. Alcune persone hanno una naturale capacità di apprendere la lingua (Ellis, 1986) e hanno capacità come l'identificazione di schemi sonori in una nuova lingua e il riconoscimento di varie funzioni grammaticali delle parole in una frase.

Anche lo stile di apprendimento di uno studente e la misura in cui corrisponde allo stile di insegnamento della lezione dell'insegnante influenzano il modo in cui qualcuno impara una lingua. Alcuni studenti sono studenti cinestetici e hanno bisogno di muoversi durante l'apprendimento; altri sono auditivi e hanno bisogno di ascoltare spiegazioni per assimilare le informazioni; infine, gli studenti visivi traggono vantaggio dal vedere parole scritte e immagini per le parole del vocabolario.

Quando lo stile di apprendimento di uno studente non corrisponde allo stile di presentazione di un insegnante, è più difficile imparare in quell'ambiente di classe.

Infine, se i metodi didattici utilizzati da un insegnante non sono effettivamente efficaci nell'insegnamento della lingua, gli studenti non progrediranno così velocemente come potrebbero altrimenti, dato un ambiente di classe in cui vengono utilizzate le migliori pratiche basate sulla ricerca per insegnare.

In conclusione, ci sono molti fattori che influenzano l'apprendimento delle lingue e nessuno dovrebbe essere scoraggiato per l'apprendimento di una lingua semplicemente perché non è più un bambino.

Fonti:

Ellis, R. (1986). Understanding Second Language Acquisition. Oxford: Oxford University Press

Oyama, S. (1976). A sensitive period for the acquisition of a nonnative phonological system. Journal of Psycholinguistic Research, 5, 261-283.

Snow, C.E., & Hoefnagel-Höhle, M. (1978). The critical period for language acquisition: Evidence from second language learning. Child Development, 49(4), 1114-1128.